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Il canto delle Aquane, le ninfe del bosco



"Te sighi come n'anguana", urli come un'anguana: è un detto veneto che descrive l'urlo terribile di un essere mitologico, la cui eco risuona tuttora nei boschi, vicino a sorgenti e corsi d'acqua.

Chi erano le Anguane? Secondo una leggenda diffusa nelle Alpi Centro-orientali, creature bellissime e misteriose, dotate di una duplice natura, umana e selvaggia. Le Anguane, conosciute anche con nomi diversi, come le celtiche Adganae, le Longane veneziane (ma anche agane, gane, aivane, vane o vivane o valdane) o le camune Aguane, presentano analogie con le ninfe, come le Oreadi, che vivevano sui monti, le Driadi, che abitavano negli alberi, o le Naiadi, nelle sorgenti di acqua dolce, come pure con le sirene, le divinità classiche Artemide e Diana e la cristiana Santa Brigida.


Le Anguane custodiscono tesori, sanno predire il futuro, come le sibille, e conoscono il passato ma non il presente. Attraggono nel regno delle ombre gli esseri umani e fanno loro smarrire il senso del tempo. Sono sempre collegate all'acqua, dimorano solitarie nelle grotte e in prossimità delle fonti e possono talvolta vivere tra gli umani. Se però vengono viste o spiate da essi, urlano così forte da stordirli: alcune leggende le indicano come mogli devote, che però, una volta al mese, devono allontanarsi da casa, per stare con le altre Anguane nel bosco a cantare e a lavare i panni, durante le notti di luna piena. Il marito non può sapere nulla di questa assenza rituale: una versione del mito, molto simile a quello scozzese della Melusina, riporta che una volta un uomo violò il divieto e scoprì la seconda natura della compagna, misteriosa e selvaggia: ne rimase terrificato ma in quel momento l'Anguana sparì per sempre.

In Valle Camonica, le Aquane sono legate al luogo in cui vi è la massina concentrazione di incisioni rupestri preistoriche, il Parco archeologico nazionale di Naquane. Come riferisce in uno studio Federico Troletti, c'è una connessione anche tra le Aquane e il culto delle Sante Faustina e Liberata, venerate nella chiesa situata all'inizio del sentiero che conduce al Parco: all'interno è conservato un masso con incise le impronte di mani appartenenti a tre persone, che lo bloccarono, salvando il paese.

Sul Garda, vicino a Calmasino di Bardolino, c'è una località che si chiama Anguan, dove sorge una santella dedicata alla Madonna, da cui sgorga acqua. Secondo un'altra leggenda, il Colle Montello, in Veneto, ricco di grotte, è stato creato dalle Anguane per proteggere la pianura trevigiana dalle piene del Piave.


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Parco delle incisioni rupestri di Naquane

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