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L'orto botanico di San Salvatore


A poca distanza dal Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, a Capo di Ponte, in Valle Camonica, si estende il complesso denominato Monastero di San Salvatore. I primi documenti attestano la presenza di monaci già alla fine del XI secolo; nel 1095, una bolla di Urbano II, papa cluniacense, lo indica alle dipendenze del priorato di San Paolo d'Argon. Acquisito nel 2002 dalla Fondazione Camunitas, il Monastero è stato oggetto di lavori di sistemazione e rientra nella Rete europea dei siti cluniacensi, patrocinati dal Consiglio d'Europa come "Grande itinerario europeo".


All'ingresso, sulla sinistra, un roseto congiunge idealmente il monastero alla Pieve di San Siro, altro gioiello romanico che si trova sul versante orografico opposto. La chiesa, dedicata alla Trasfigurazione del Santissimo Salvatore, è uno splendido esempio di arte romanica lombarda, con elementi tipici degli edifici romanici borgognoni. All'esterno si trovano alcuni resti delle mura monastiche, un'ara funebre romana e un cippo con un'iscrizione latina che ricorda un gladiatore reziario di nome Rutumanna.

Pochi metri più avanti, il Giardino dei Semplici, ideato e curato dal botanico Enzo Bona, esperto conoscitore delle specie locali. La struttura riprende la ripartizione medievale in quattro settori, dove i viali rappresentano i quattro fiumi che scaturivano dal giardino dell'Eden (Tigri, Eufrate, Pison, Gihon); al centro un melograno, l'albero della vita. La suddivisione aveva anche scopi pratici, per fare in modo che i novizi non sbagliassero a raccogliere l'essenza indicata.

Un luogo sacro tra micro e macrocosmo, con erbe medicamentose, aromatiche, orticole e alberi da frutta: officinali, appunto, in quanto ad uso dell'officina del convento, dall'erboristeria a scopi pratici quali la tintura dei tessuti. Nel giardino dei semplici di San Salvatore sono presenti diverse specie alimurgiche e officinali: timo, salvia, alloro, calendula, lavanda, santolina, ruta, vilipendula, menta, nepenta, perilla, assenzio, aconito, digitale, ribes nero, rabarbaro, carciofi e anche una vite, raggruppate con criteri precisi in funzione di differenti usi e patologie.

Il complesso del Monastero è sempre aperto al pubblico la domenica mattina, negli altri giorni è possibile accedere su prenotazione. Per informazioni o per visite guidate alla chiesa e all'orto botanico, contattatemi al numero 339.6672031.

ITINERARI COLLEGATI


Foto: E. Bona, M. Cattane

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