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10 ottime ragioni per una visita a Breno

Breno è la capitale storica della Valle Camonica, undicimila anni dal Paleolitico a oggi, in un colpo solo. Protagonista dell’identità locale, è la meta ideale per chi ha una giornata a disposizione da dedicare alla meraviglia. Ecco dieci ottime ragioni per visitare Breno.


1. LA COLLINA DEL CASTELLO

Più si sale, più si scopre: vale anche per la collina del Castello, un complesso fortificato che domina l’abitato, raggiungibile in pochi minuti da piazza Generale Ronchi (piazza Mercato). Qui si respira il Medioevo, fra torri merlate, i resti di una chiesetta altomedievale dedicata a San Michele Arcangelo, ampi cortili erbosi e una terrazza con vista a perdita d’occhio su Breno e la Valle. Ci sono passati Federico Barbarossa, il Carmagnola, i Visconti e il Colleoni. Potete farlo anche voi, adesso c’è pure un ristorante tipico!





2. IL SANTUARIO DI MINERVA

Si trova a pochi passi dal centro di Breno, è raggiungibile a piedi attraverso un percorso molto piacevole, tra campi coltivati, boschi e baite, in riva al fiume Oglio. Il grande Santuario di Minerva, situato in località Spinera, è stato costruito su un precedente sito sacro preistorico, in un luogo ricco di fonti, nei pressi di un’ansa del fiume. Da qui proviene la magnifica statua di Minerva Hygeia, portatrice di salute, conservata con gli altri reperti nel museo di Cividate Camuno.


3. LE VILLE STORICHE

Se avete attraversato Breno almeno una volta nella vita, avrete di certo notato alcune delle sue dimore storiche, tra cui l’eclettica Villa Gheza, costruita nel 1929 su idea dell’avvocato Maffeo Gheza, sintesi estrosa di elementi orientali, gotici, modernisti, all’interno di un grande parco con piante mediterranee e tropicali centenarie. Di fronte, l’elegante e neoclassica Villa Ronchi, sede del municipio di Breno. Poco distante, la settecentesca Villa Montiglio Taglierini, che indulge al Liberty.


4. GLI AFFRESCHI DI GIROLAMO ROMANINO

Breno, con Bienno e Pisogne, completa il trittico camuno degli affreschi rinascimentali di Girolamo Romanino, uno dei grandi maestri della pittura lombardo-veneta del Cinquecento. Nella chiesa di Sant’Antonio abate, costruita nel XIV secolo, Romanino ha raffigurato le Storie del profeta Daniele, tra cui la celebre scena del Miracolo della fornace. Notevole anche la pala d’altare di Callisto Piazza, del 1527, raffigurante una Madonna col Bambino fra i santi Rocco, Sebastiano, Antonio abate e Siro.


5. IL CAMUS MUSEO CAMUNO

È la galleria più importante della Valle Camonica e l’ingresso è gratuito: si trova nel quattrocentesco Palazzo della Cultura, nei pressi della chiesa di Sant’Antonio. Espone dipinti, arredi e reperti archeologici acquisiti dalle famiglie camune notabili, dal XV al XX secolo. I pezzi forti sono una Crocifissione di Romanino, la Deposizione di Callisto Piazza e un ritratto di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto.


6. PIAZZA MERCATO

È la piazza più bella della Valle Camonica: lo so, sono di parte e questa è la mia opinione ma vi invito a verificarlo di persona. Ampia, ariosa, circondata da edifici storici e residenze signorili, è stata restaurata di recente e sono emersi importanti reperti archeologici dell’Età del Rame e del Bronzo. Si trova all’imbocco della salita verso il Castello. Sulla destra, di grande impatto il dipinto murale di Minerva, realizzato nel 2015 dallo street artist Ozmo, nell’ambito del progetto Wall in Art.


7. LE SPECIALITÀ LOCALI

Menu completo, se passate da Breno: casoncelli alla camuna come primo piatto, salsiccia di castrato per secondo, dolce della casa - la soffice e profumata spongada, con granella di zucchero on the top - e per concludere il formaggio Bré, l’eccellenza locale. Perché, come si dice in Valle, “la boca l’è mia straca se no la sa de aca”, la bocca non si stanca fino a quando non gusta il formaggio.


8. IL COMPIANTO DI BENIAMINO SIMONI

L’antica parrocchiale di Breno, San Maurizio, custodisce una delle opere di scultura lignea più pregiate della zona: il Compianto su Cristo Morto di Beniamino Simoni, undici personaggi a grandezza naturale, di grande realismo e intensità espressiva, realizzati intorno alla metà del Settecento. Simoni è l’autore di gran parte delle cappelle della Via Crucis del Santuario di Cerveno, sempre in Valle Camonica.


9. GLI AFFRESCHI DI SAN VALENTINO

Un luogo magico, che si scorge guardando verso la montagna, sospeso tra il verde dei boschi: il loggiato a colonnine di San Valentino invita a salire una breve e ripida viuzza per godere del ciclo pittorico dipinto all’interno: è attribuito al Maestro di Nave e a pittori camuni rinascimentali, della scuola di Giovan Pietro da Cemmo e del Maestro erratico di Bienno. Nella chiesetta sono esposti anche 150 ex voto, datati tra il 1600 e il 1900.


10. LA PANCHINA GIGANTE

Breno è un punto di partenza per escursioni di ogni livello, da quelle per famiglie, per esempio lungo la ciclabile dell’Oglio, fino al Passo del Maniva e alle vette che lo circondano. Un punto imperdibile è quello in cui si trova la panchina gigante arancione, in località Montepiano, che fa parte del “Big bench project”, ideato dall’artista americano Chris Bangle a sostegno delle comunità locali. E vai di selfie!




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