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Venezia, 1600 anni di splendore

Oggi, 25 marzo, è il compleanno di Venezia: la città si prepara a festeggiare i suoi magnifici 1600 anni, un compleanno che prevede una serie di eventi fino al 2022


Quando hai 1600 anni, può darsi che pochi ricordino il tuo compleanno, mia adorata Venezia: la storia del 25 marzo 421 per alcuni è solo una leggenda ma poco importa. In provincia di Brescia, in Valle Camonica e in Valsaviore, dove vivo, sono ancora evidenti le tracce della tua presenza e quindi oggi è un giorno di festa.


L’ORIGINE

Secondo alcuni documenti, tra cui il manoscritto medievale Chronicon Altinate e i Diarii dello storico Marin Sanudo (1514), il 25 marzo dell’anno 421, sorse il primo nucleo urbano della città nei pressi della chiesa di San Giacomo di Rialto. Le popolazioni locali si sarebbero rifugiate nella laguna per proteggersi dagli Unni di Attila e da lì sarebbe cominciato tutto. La vicenda torna alla ribalta nel 1300, con il doge Andrea Dandolo, che consolida l’idea di una origine degna di nota: Venezia si apprestava ad avere un ruolo di primaria importanza nelle vicende del mondo allora conosciuto. Non per caso, la data del 25 marzo corrisponde al giorno del concepimento di Gesù Cristo, nove mesi prima del Natale: il mito esalta sempre l’origine di una città che ambisce a conquistare un posto nella storia.



VENEZIA, BRESCIA, BERGAMO

Usciamo però dalla leggenda: la grandezza di Venezia è un dato di fatto, in un crescendo che parte nell’Alto Medioevo e raggiunge l’apice nel Cinquecento. Le province di Brescia e Bergamo entrano a far parte dei territori della Terraferma veneta tra il 1427 e il 1428, quando cominciarono secoli di splendore, soprattutto grazie ai benefici economici che interessarono le popolazioni locali. Ancora oggi, Venezia sopravvive nelle architetture e nei palazzi delle nostre città: a Brescia, piazza della Loggia costituisce l’esempio più rappresentativo della Serenissima, le mura venete di Bergamo sono sito Unesco dal 2017. Negli affreschi, nei palazzi, nei dipinti si possono ammirare eccellenti opere di scuola veneta, come nella Pinacoteca Tosio Martinengo o nell’Accademia Carrara. Brescia e Bergamo stanno lottando, adesso, come gran parte del mondo, per lasciarsi alle spalle la pandemia ma saranno capitali italiane della cultura nel 2023 proprio anche grazie all’importanza che Venezia ha avuto nella loro storia. Un lascito che ancora produce ricchezza, in tutti i sensi.


VENEZIA E LA VALLE CAMONICA

La Valle Camonica stessa fu investita da questo fenomeno: i traffici commerciali crearono uno scambio favorevole di cultura, di arte, di saperi: proprio qui nacque Bernardino Zendrini (Valle di Saviore, 7 aprile 1679 - Venezia, 18 maggio 1747), ingegnere, medico, matematico, meteorologo, astronomo e letterato della Serenissima, passato alla storia per avere progettato i Murazzi di Venezia, un sistema molto efficiente che ha protetto per secoli la città e gli argini della laguna dall’erosione del mare.


L’EREDITÀ DI VENEZIA

Venezia è “la più trionfante città che io abbia mai visto”, sentenziò nel 1495 l’ambasciatore di re Luigi XII, Philippe de Commynes. Qui si stampavano più libri che in tutto il resto d’Europa. Aperta al mondo, maestra di eleganza, generatrice di talenti e di innovazioni, Venezia continua a essere emblema di bellezza e di nostalgia: certo, anche per il Carnevale, i tramonti, gli scorci, le gondole da cartolina ma soprattutto per l’immenso patrimonio artistico che ha conservato e diffuso. L’eco della sua magnificenza risuona ancora oggi, come la meraviglia che si prova sempre perdendosi nei suoi vicoli e nei ricordi del suo fastoso passato.


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