Turismo accessibile, visite inclusive tra Brescia e Valle Camonica
- Daniela Rossi Saviore

- 8 dic
- Tempo di lettura: 3 min
L’accessibilità, un tema che mi sta molto a cuore
Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di accompagnare, nel territorio in cui lavoro, persone con difficoltà motorie, visive, uditive, cognitive e con esigenze specifiche. Sono state esperienze importanti per la mia formazione, professionale e personale, molto positive, per l’interesse espresso dai gruppi, la loro curiosità e partecipazione.
Quando parliamo di disabilità, parliamo sì di condizioni oggettive ma anche di contesti: spazi progettati senza attenzione, informazioni poco chiare, strumenti che mancano, preparazione non adeguata. È lì che nascono le barriere.
Il mio approccio: un ruolo attivo per i partecipanti
Per me è fondamentale che chi partecipa a un tour non assista soltanto ma abbia un ruolo attivo, prima e durante la visita guidata: fare domande, scegliere che cosa approfondire, toccare quando possibile, ascoltare, riconoscere forme e materiali, costruire insieme un’esperienza ampia e condivisa. A volte mi sono sentita un po’ come Dumbo in un negozio di cristalli, con tanta paura di sbagliare ma poi arrivavano i sorrisi, le battute, la leggerezza ed è stato il dono più grande.
Formazione, il corso S.T.A.I. (2023)
Nel 2023 ho partecipato al corso di formazione per guide turistiche del Progetto S.T.A.I. (Servizi per un Turismo Accessibile ed Inclusivo), rivolto alle guide turistiche bresciane.
Il percorso mi ha aiutata a mettere ordine tra concetti e buone pratiche: barriere e facilitatori, bisogni diversi, comunicazione corretta e relazione con i turisti e come costruire un turismo accessibile che funzioni. È stato un punto di partenza che mi ha permesso di avvicinarmi, in punta di piedi, con rispetto, a un ambito complesso e affascinante.
Strumenti e facilitatori, l’esperienza diventa concreta
In diverse visite abbiamo potuto usare materiali e supporti, tra cui:
modelli (es. stampa 3D)
mappe Minolta
calchi
file audio

La possibilità di toccare oggetti, reperti (quando consentito), rocce incise, elementi architettonici, superfici, dettagli porta valore alla visita. Su questo piano c’è ancora molto da fare, ovunque, ma ho trovato anche apertura e spesso collaborazione attiva da parte dei gestori dei siti e del personale dei musei.
Turismo accessibile in Valle Camonica e a Brescia
Le esperienze finora si sono svolte:
a Brescia, nel centro storico e sul Colle Cidneo con l’area del Castello
al Museo di Santa Giulia
in Valle Camonica, al Parco delle incisioni rupestri di Naquane (Capo di Ponte)
nel centro storico di Bienno
al Castello di Breno
Ogni luogo, ogni gruppo richiedono attenzioni diverse, tempi diversi e un dialogo continuo tra la guida turistica, chi organizza e chi accompagna.
Perché l’accessibilità riguarda tutti
Il turismo accessibile non riguarda solo alcune persone. Bisogna ricordarlo: in momenti diversi della vita, tutti noi possiamo avere bisogno di ambienti più leggibili, più comodi, più chiari. Bastano una gravidanza oppure gli anni che salgono per capirlo. Accessibilità significa anche accoglienza, attenzione, rispetto e cura dei dettagli.
Provo un’immensa gratitudine verso le persone che hanno vissuto con me queste giornate: turisti, accompagnatori, organizzatori, personale dei siti e dei musei. Ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa. Sto preparando altre proposte: quando saranno pronte, ve le racconterò qui nel blog.
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Testo scritto da
Daniela Rossi Saviore, guida turistica abilitata e giornalista
ITINERARI COLLEGATI
Capo di Ponte, MuPre - Museo della Preistoria









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