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Giorgio Oprandi, lo sguardo del viaggiatore


Una mostra esclusiva dedicata a Giorgio Oprandi, a cura di Marco Albertario e Silvia Capponi, è allestita dal 30 giugno al 9 settembre 2018 nella Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere.

Nei quadri esposti all’interno del Museo dell’Ottocento, Oprandi (1883 - 1962) descrive gli orizzonti delle colonie d’Africa: volti, sguardi e scenari d’Albania, Egitto, Libia, Eritrea, Palestina. Le immagini evocano le atmosfere esotiche che affascinavano un gusto estetico assai diffuso agli inizi del secolo scorso. Emerge spesso però anche un approccio molto attento alla descrizione della realtà, come in un reportage che ha lo scopo di documentare un universo complesso, attraverso lo sguardo del viaggiatore.

Nel ritratto L’Ebrea di Garian Oprandi ha anticipato di quasi un secolo la celebre foto della ragazza afgana di Steve McCurry, catturando lo stesso sguardo che incatena l’osservatore alla fanciulla ritratta.


L'Ebrea di Garian, Giorgio Oprandi - Steve McCurry

La mostra presenta, quasi per contrasto, anche una dimensione più locale, con le battaglie della guerra bianca in Adamello e i paesaggi del lago d’Iseo. Due opere di Oprandi anche al CaMus di Breno, Ritratto maschile, che raffigura il volto fiero di un vecchio, e Paesaggio africano, altra testimonianza dell’amore incondizionato per l’Africa da parte del pittore loverese.

L’Accademia Tadini di Lovere espone opere di Canova, Hayez, Jacopo Bellini, Antonio Vivarini, Giacomo Ceruti, Frà Galgario, Giandomenico Tiepolo e molti altri maestri dal Quattrocento a oggi.

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